L'ultima legge di Bilancio ha prorogato le misure che favoriscono gli investimenti delle imprese. Dal credito d'imposta alla Nuova Sabatini, ecco cosa c'è a disposizione.
L'ultima legge di Bilancio ha prorogato le misure che favoriscono gli investimenti delle imprese. Dal credito d'imposta alla Nuova Sabatini, ecco cosa c'è a disposizione.
Mentre con una serie di mosse "tampone" il Governo corre ai ripari contro il caro energia che ha colpito cittadini e imprese, alla fine dello scorso anno la Legge di bilancio 2022 (legge 30 dicembre 2021, n. 234) ha introdotto alcune misure più generali di politica economica che puntano a sostenere le imprese nel medio termine. Vale la pena di prendere in esame quelle principali, perché possono rivelarsi particolarmente utili a favorire gli investimenti in un periodo caratterizzato da costi operativi alle stelle come quello attuale.
Credito d'imposta per investimenti in beni strumentali
Per tutte le imprese che effettuano investimenti in chiave Industria 4.0 in beni strumentali nuovi, già oggi e fino al 31 dicembre 2022 (fino al 30 giugno 2023 se è stato pagato almeno il 20% dell'ordine entro il 31 dicembre 2022) è disponibile un credito d'imposta, che varia a seconda del tipo di investimento e dell'ammontare complessivo (leggi anche Gli incentivi fiscali 2022 per chi investe in efficienza energetica).
In particolare:
per i beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati (quelli di Industria 4.0 definiti nell'Allegato A della legge 11 dicembre 2016 n. 232 che una volta godevano dell'Iper ammortamento), il credito d'imposta è del 40% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, del 20% fino a 10 milioni e del 10% tra i 10 e i 20 milioni (limite di costi ammissibile);
per i beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati (software, system integration, piattaforme e applicazioni, come da Allegato B legge 11 dicembre 2016, n. 232, integrato dall'articolo 1, comma 32, della legge 27 dicembre 2017, n. 205) il credito d'imposta per il 2022 è invece del 20% con un massimo di costi ammissibili pari a 1 milione di euro;
per gli altri beni strumentali materiali diversi da quelli dell'allegato A (ex Super Ammortamento), l'aliquota del credito d'imposta nel 2022 è del 6%, con limite di costi ammissibili pari a 2 milioni di euro. In questa categoria rientrano gli investimenti in sistemi per la produzione di energia, come gli impianti fotovoltaici e i sistemi di cogenerazione.
Le imprese possono utilizzare il beneficio del credito in compensazione tramite F24, in 3 quote annuali di pari importo.
La legge di Bilancio 2022 ha prorogato fino al 2025 queste agevolazioni con l'obiettivo di continuare a favorire, tramite il piano Transizione 4.0 che fa parte del PNRR, l'innovazione tecnologica e ambientale delle imprese, ma riducendo in alcuni casi le aliquote a partire dal 1° gennaio 2023.
In particolare:
per i beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati (Allegato A), dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2025 (30 giugno 2026 se entro il 31 dicembre 2025 viene effettuato il pagamento di almeno il 20% dell'acquisto) il credito d'imposta è del 20% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, del 10% del costo per investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e del 5% del costo per investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 20 milioni di euro;
per i beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati (Allegato B) il credito d'imposta è invariato al 20% fino al 31 dicembre 2023 (30 giugno 2024 se entro il 31 dicembre 2023 è avvenuto il pagamento del 20% del costo); il credito d'imposta è del 15% dal 1° gennaio 2024 e fino al 31 dicembre 2024 (o il 30 giugno 2025 se si paga almeno il 20% entro il 31 dicembre 2024); il credito d'imposta è del 10% dal 1° gennaio 2025 e fino al 31 dicembre 2025 (o entro il 30 giugno 2026 con pagamento del 20% entro il 31 dicembre precedente).
Nessuna proroga oltre il 2022 è al momento prevista per gli investimenti in beni strumentali materiali e immateriali "ordinari", ossia non rientranti nella categoria dei beni Industria 4.0. Il beneficio previsto, in questo caso, si dovrebbe quindi esaurire con quest'anno e con aliquota al 6%.
Credito d'imposta per attività di ricerca, innovazione e design
Con la Legge di Bilancio 2022 sono arrivate le proroghe anche per le agevolazioni agli investimenti in ricerca e sviluppo, innovazione e design, già disponibili fino alla fine del 2022 con aliquote e massimali di spesa differenti (20% per le attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale; 10% o 15% per l'innovazione tecnologica finalizzata alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi; 10% per le attività di design e ideazione estetica).
Con la Legge di Bilancio 2022:
il credito di imposta per la ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale viene esteso fino alla fine del 2031, ma dal 2023 sarà ridotto al 10%, con massimale a 5 milioni di euro;
il credito di imposta per le attività di innovazione tecnologica e per design e ideazione estetica sarà riconosciuto nella misura del 10% fino al 2023, mentre nel 2024 e 2025 scenderà al 5%.
Rifinanziamento della Nuova Sabatini
La legge di Bilancio 2022 ha stanziato 900 milioni di euro per assicurare fino al 2027 la Nuova Sabatini, un'agevolazione messa a disposizione dal Ministero dello sviluppo economico per facilitare l'accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese. La misura sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing beni correlati all'attività svolta dall'impresa come: macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, software e tecnologie digitali. L'agevolazione consiste in un contributo da parte dei Ministero dello sviluppo economico per sostenere gli interessi legati al finanziamento da parte di banche e intermediari finanziari.
Sostegno all'internazionalizzazione
Il comma 49 della Legge di Bilancio 2022 ha incrementato, inoltre, gli stanziamenti a favore dei processi di internazionalizzazione delle imprese. In particolare:
1,5 miliardi per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026, sono destinati a incrementare il Fondo rotativo 394/1981 per la concessione di finanziamenti agevolati a favore delle imprese italiane che operano sui mercati esteri;
150 milioni per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026 sono destinati al Fondo per la promozione integrata (ex art. 72, comma 1, del D.L. 18/2020) per la concessione del contributo a fondo perduto. Le imprese possono ricorrere a questi strumenti attraverso i bandi Simest.
Fondo di garanzia per le PMI
La Legge di Bilancio 2022, infine, ha previsto una dotazione complessiva di 3 miliardi di euro per mantenere in vita fino al 30 giugno 2022 la disciplina straordinaria del Fondo di garanzia PMI che sostiene la liquidità delle imprese (introdotta dall'art. 13, comma 1, del D.L. n. 23/2020 per aiutare le imprese colpite dall'emergenza Covid). La Legge ha introdotto però alcune modifiche: dal 1° gennaio 2022 la garanzia per i finanziamenti sotto i 30.000 euro è scesa dal 90 all'80%; inoltre, a partire dal 1° aprile 2022 l'accesso alla garanzia non sarà più gratuito, ma sarà necessario il pagamento al Fondo di una commissione.