I Certificati Bianchi rappresentano l'incentivo più importante per promuovere l'efficienza energetica nelle imprese.
Leggi la nostra mini guida per capire di cosa si tratta.
I Certificati Bianchi (chiamati anche TEE, Titoli di Efficienza Energetica) sono incentivi che permettono alle imprese di ridurre notevolmente il tempo di ritorno degli investimenti e rappresentano un beneficio economico in più, che va ad aggiungersi al risparmio energetico apportato dall'intervento. Vediamo come funzionano (per sapere tutto sugli incentivi a disposizione delle imprese per leggi la nostra Guida 2021 Incentivi per l'efficienza energetica).
I Certificati Bianchi (chiamati anche TEE, Titoli di Efficienza Energetica) sono incentivi che permettono alle imprese di ridurre notevolmente il tempo di ritorno degli investimenti e rappresentano un beneficio economico in più, che va ad aggiungersi al risparmio energetico apportato dall'intervento. Vediamo come funzionano (per sapere tutto sugli incentivi a disposizione delle imprese per leggi la nostra Guida 2021 Incentivi per l'efficienza energetica).
Cosa sono i Certificati Bianchi o Titoli di Efficienza Energetica?
Si tratta di "titoli negoziabili che certificano il conseguimento di risparmi energetici negli usi finali di energia, attraverso interventi e progetti di incremento di efficienza energetica" (definizione del GSE, Gestore dei Servizi Energetici). In parole semplici, se si realizza un intervento di efficientamento che garantisce un risparmio energetico misurabile, è possibile ottenere dei titoli che equivalgono a denaro.
I TEE sono stati introdotti con il decreto ministeriale del 20 luglio 2004, entrando in funzione nel 2006, per obbligare i distributori di energia elettrica e gas con più di 50.000 clienti (i "soggetti obbligati") a risparmiare ogni anno delle quantità di energia prefissate tramite degli interventi di efficienza presso gli utenti finali.
Il meccanismo è stato nel tempo modificato da vari decreti. Una importante modifica è stata introdotta dal D.M. dell'11 gennaio 2017, poi ulteriormente aggiornato dal D.M 10 maggio 2018, che si è posto l'obiettivo di continuare a garantire la sostenibilità economica dello schema (non va dimenticato che il costo dei TEE ricade tra gli oneri nelle bollette dei consumatori). Le ultime modifiche sono state apportate dal Ministero della Transizione Ecologica con il Decreto TEE del 21 maggio 2021 entrato in vigore il 1° giugno, che ha stabilito i nuovi obiettivi per i prossimi quattro anni destinati ai soggetti obbligati e ha introdotto, tra le altre cose, una ulteriore revisione all'elenco dei progetti ammessi. Lo scopo è semplificare e incentivare l'utilizzo del meccanismo per favorire gli obiettivi italiani di efficienza energetica al 2030.
Chi può accedere ai Certificati bianchi?
Oltre alle società di distribuzione dell'energia elettrica e del gas (i soggetti obbligati), possono richiedere l'accesso ai Certificati Bianchi:
- ESCO (Energy Service Company) certificate UNI CEI 11352;
- Soggetti pubblici e privati che abbiano adottato un Sistema di gestione dell'energia certificato secondo la norma ISO 50001;
- Soggetti pubblici e privati che abbiano nominato un EGE (Esperto in Gestione dell'Energia) certificato UNI CEI 11339. Questo professionista accompagna l'azienda dalla rendicontazione dei consumi fino all'accesso al portale web tramite cui usufruire dell'incentivo.
Se non si è in possesso di questi requisiti, si può comunque accedere all'incentivo dei TEE tramite i soggetti sopra riportati (ad esempio una ESCO) per la presentazione della richiesta.
I soggetti obbligati possono adempiere all'obbligo annuale stabilito dallo Stato realizzando direttamente (o tramite società controllate) gli interventi, oppure acquistando i TEE dagli altri soggetti ammessi al meccanismo.
Che contributo viene riconosciuto con i Certificati Bianchi?
Ad ogni progetto presentato e approvato viene riconosciuto un numero di Certificati Bianchi corrispondente al risparmio addizionale realizzato grazie all'intervento, rispetto al consumo "baseline". In particolare, per ogni TEP risparmiata (5.350 kWh di energia elettrica o a 1.200 metri cubi di gas naturale), viene riconosciuto dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) un TEE, per un numero di anni compreso tra 3 e 10 a seconda del tipo di intervento.
Gli scambi dei titoli tra soggetti obbligati e volontari avvengono sulla piattaforma gestita dal GME (Gestore dei Mercati Energetici), oppure attraverso contrattazioni bilaterali.
Sulla base di quanto disposto dal D.M. 11 gennaio 2017, i TEE si distinguono nelle seguenti tipologie:
- Titoli di tipo I, attestanti il conseguimento di risparmi di energia primaria attraverso interventi per la riduzione dei consumi finali di energia elettrica;
- Titoli di tipo II, attestanti il conseguimento di risparmi di energia primaria attraverso interventi per la riduzione dei consumi di gas naturale;
- Titoli di tipo III, attestanti il conseguimento di risparmi di forme di energia primaria diverse dall'elettricità e dal gas naturale non realizzati nel settore dei trasporti;
- Titoli di tipo IV, attestanti il conseguimento di risparmi di forme di energia primaria diverse dall'elettricità e dal gas naturale, realizzati nel settore dei trasporti.
È possibile richiedere i TEE per moltissime tipologie di interventi di efficientamento (dall'involucro edilizio, alla sostituzione di vecchie lampadine con quelle a Led, dall'installazione di nuova caldaia industriale alla cogenerazione ad alto rendimento), in tutti i settori produttivi, nel terziario, nella PA. Il valore di ciascun Certificato Bianco, che varia secondo logiche di mercato, è stato inizialmente vicino ai 100 euro, ma negli ultimi anni è salito attorno ai 250 euro, con punte sopra i 400.
Come funziona il meccanismo dei Certificati bianchi?
Per essere richiesti, i Titoli di Efficienza Energetica prevedono un iter preciso, che è stato studiato affinché i risparmi energetici siano effettivi in quanto misurati. Ecco le tappe:
- Misurazione dei consumi ex ante;
- Presentazione del progetto al GSE, che entro 90 giorni fornirà un riscontro;
- Realizzazione del progetto di efficienza energetica;
- MIsurazione dei consumi ex post con calcolo dei risparmi;
- Richiesta periodica della certificazione dei risparmi al GSE;
- Il GSE certifica il risparmio e autorizza il GME (Gestore dei Mercati Energetici) all'emissione dei titoli.
È importante sottolineare, quindi, che i TEE non si possono richiedere quando l'intervento è stato già effettuato, perché il GSE non riconosce a posteriori la possibilità di ottenere questo incentivo. Inoltre, il corrispettivo viene dato solo in seguito alla realizzazione dell'intervento, per cui la spesa va comunque messa in conto.
Vale però sempre la pena, ogni volta che si pensa a un'azione di efficientamento, effettuare una valutazione tecnica preliminare tramite un professionista circa la possibilità di ottenere i Certificati Bianchi, perché il beneficio economico che ne deriva può ridurre notevolmente i tempi di ritorno dell'investimento.
Nonostante qualche complessità di troppo e l'oscillazione dei prezzi, i Certificati Bianchi si sono rivelati un sistema di successo per promuovere l'efficienza. Complessivamente, dall'avvio del meccanismo nel 2006 fino al 30 aprile 2021, sono stati riconosciuti dal GSE oltre 56.300 milioni di Titoli di Efficienza Energetica.