Nei quattro anni trascorsi dall’emanazione della Direttiva 2012/27/ UE e negli oltre due trascorsi dal suo recepimento mediante il D.Lgs. 102/2014, non è stata percepita dai cittadini italiani l’utilità, innanzitutto, di verificare, tramite incarico ad un professionista, se l’installazione dei dispositivi di termoregolazione e contabilizzazione del calore fosse o meno efficiente in termini di costi. Dallo studio riportato nel presente lavoro risulta possibile che gli edifici ubicati nelle zone climatiche più calde (tipicamente A, B, C, D) non siano soggetti all’imposizione legislativa, che, invece, rimarrebbe solo per circa il 50% degli immobili, ubicati nelle zone climatiche più fredde (tipicamente E, F).