Le diverse metodologie di coltivazione, unitamente al rilascio di autorizzazioni improprie sopra indicate, risultano imputabili ad una differente applicazione della norma attualmente in vigore. La disciplina in materia, infatti, non è sufficientemente chiara e consente una interpretazione eterogenea a scala regionale e provinciale. Quello che ne consegue è la mancata rispondenza, in alcuni casi, tra la procedura autorizzativa adottata dalle Autorità Regionali o Provinciali, con la norma nazionale ed europea. La maggior parte degli impianti oggi non in esercizio sono discariche Ex 2A (discariche per rifiuti inerti, con deroga ad accettare rifiuti in cemento amianto). Tali discariche, essendo state progettate per accogliere rifiuti inerti, non posseggono requisiti di sicurezza analoghi a quelli previsti dalla norma europea per questa tipologia di discariche.