Nell'ambito innovazione sul tema della realtà aumentata si sente sempre più parlare di dispositivi quali HoloLens. Chiediamo approfondimento a Marco Pulega, responsabile Control Room e Sicurezza Fisica di CPL, che li sta trattando.
Ing. Pulega, cosa è HoloLens?
HoloLens è un dispositivo indossabile, progettato da Microsoft, per migliorare la collaborazione e la produttività in diversi ambiti aziendali, semplificando l'accesso e l'interazione col mondo digitale. Si tratta di uno smart glass dotato di funzionalità evolute come il tracciamento della mano, comandi vocali, tracciamento oculare e mappatura spaziale.
Come hanno a che fare con la realtà aumentata?
HoloLens permette una visualizzazione "mista" della realtà, ovvero permette di inserire e ancorare oggetti digitali, sottoforma di ologrammi, nell'ambiente fisico inquadrato dagli occhiali, consentendo all'utente di interagire con essi come se fossero oggetti reali, quindi spostarli, ruotarli, manipolarli con le mani o addirittura premerli o colpirli. L'ampio campo visivo di HoloLens permette un'esperienza immersiva e coinvolgente.
Quale modello è stato scelto e perché?
Il modello scelto per questa fase di test è HoloLens 2 che, rispetto alla prima versione, presenta diversi vantaggi, come maggior leggerezza e confort di utilizzo, campo visivo più ampio, un'unità interna dedicata all'intelligenza artificiale e nuovi materiali in grado di dissipare meglio il calore prodotto dal microprocessore senza trasferirlo alla testa dell'utilizzatore. Questo modello, rispetto ad altri analizzati, sembra essere più intuitivo e versatile nell'utilizzo quotidiano.
Cosa rappresentano questi dispositivi per CPL e a che punto è la sperimentazione in azienda?
I dispositivi come HoloLens 2 sono un'opportunità concreta di miglioramento della produttività in diversi ambiti di CPL. Le potenzialità del dispositivo permettono di ridurre i costi del personale, riducendo i tempi degli interventi e il numero di trasferte, aumentando contemporaneamente l'efficienza grazie al supporto specialistico che può provenire da un collega situato in qualsiasi parte del mondo. HoloLens 2 inoltre permette di lavorare a mani libere, essendo completamente gestibile tramite comandi vocali, oculari o del corpo, oltre che far accedere in tempo reale a tutta la documentazione specialistica dei nostri impianti. La sperimentazione in azienda è iniziata nel 2022 con altri modelli di smart glass, mentre da un paio di mesi ci stiamo concentrando su HoloLens 2 in quanto più promettente e apparentemente vicino alle nostre esigenze aziendali. La sperimentazione prevede un test in campo da parte di alcuni settori aziendali, come cogenerazione, ingegneria, marketing, preventivazione e impianti gas, al fine di capirne l'effettiva utilità. La sperimentazione non è ancora finita in quanto il mercato offre molteplici dispositivi e piattaforme software, la sfida è individuare quello più idoneo alla nostra azienda!
Quali utilizzi potrebbero esserci nel prossimo futuro in CPL e più in generale nell'ambito delle imprese?
I potenziali utilizzi per CPL sono tanti e molto diversificati: dalla manutenzione di impianti, dove HoloLens 2 permetterebbe di mandare in campo tecnici anche non esperti dell'impianto in manutenzione, come ad esempio neo assunti o figure provenienti da altri settori aziendali, garantendo comunque professionalità e tempi celeri di intervento; alla ingegneria, dove i nostri progettisti potrebbero toccare con mano i prototipi prima ancora di realizzarli, posizionandoli nello spazio e verificandone dimensioni, interconnessioni e altro ancora. Ma pensiamo anche al marketing, con la possibilità di far vedere a potenziali nuovi clienti tutta la gamma di prodotti CPL semplicemente indossando un occhiale. Discorso analogo per la preventivazione, che potrebbe effettuare sopralluoghi tecnici supportati da colleghi esperti in remoto, presentando poi varie alternative ai clienti e dandogli la possibilità di visualizzarle nell'esatto posto di futura installazione, così da poter valutare eventuali modifiche o miglioramenti. Ultimo, ma non per questo meno importante, il ruolo che potrebbe avere nella formazione aziendale, dove i corsi in aula o da remoto potrebbero essere integrati da formazione in realtà mista, in cui l'utente sperimenta con mano le attività di manutenzione, velocizzando l'apprendimento. Un uso ponderato e personalizzato di questo strumento, calato nell'attività quotidiana dell'azienda, potrà offrire nuove opportunità e utilizzi in un futuro non troppo lontano.