"Attività di ricerca, di unificazione e di supporto tecnico al mercato nei vari settori della termotecnica, della produzione e utilizzazione razionale dell'energia e delle fonti energetiche, dell'efficienza energetica e più in generale della transizione energetica, incluse le relative implicazioni ambientali e di sostenibilità".
In questa breve sintesi, estratta dalla nuova Convenzione di Federazione del CTI a UNI siglata lo scorso 27 marzo, è racchiuso il complesso ed esteso ambito di competenza entro cui opera il Comitato Termotecnico come parte attiva del sistema normativo nazionale composto principalmente dai due organismi nazionali di normazione riconosciuti dallo Stato con il Decreto Legislativo 223/17, ovvero l'Ente italiano di normazione (UNI) e il Comitato elettrotecnico italiano (CEI) e, a supporto di UNI, dai 7 Enti Federati CIG, CTI, CUNA, UNICHIM, UNINFO, UNIPLAST, UNSIDER.
Con queste premesse è evidente che la normazione tecnica costituisce il core business delle attività CTI e ad essa è dedicata la maggior parte delle risorse dell'ente provenienti dal contributo degli attuali 488 Soci, i veri protagonisti della normazione tecnica nazionale.
L'occasione del rinnovo della Convenzione di Federazione, che di fatto sancisce in modo più compiuto rispetto a prima diritti, doveri e modalità di collaborazione del CTI nell'ambito della delega normativa data da UNI, è stato il driver che ha guidato nella progettazione del dossier di questo mese con l'obiettivo di informare i lettori, siano essi nuovi o storici componenti dei tavoli di lavoro CTI o soggetti esterni interessati ad approfondire cosa "bolle in pentola", circa le molte attività che si stanno portando avanti a supporto della transizione energetica e di tutto quello che le gira attorno.
Normazione e norme tecniche
Il CTI oggi è strutturato essenzialmente in 40 commissioni tecniche, più alcuni gruppi consultivi, popolate dai circa 1.000 esperti provenienti da singole aziende del settore industriale, prevalentemente PMI, e dei servizi, dal mondo associazionistico portatore dei cosiddetti "interessi multipli", dalla pubblica amministrazione, dal settore della ricerca soprattutto universitaria, dal settore dell'accreditamento e certificazione, nonché da singoli professionisti, tutti accomunati dall'interesse strategico verso l'attività di normazione tecnica che consente di trasferire il proprio know-how in documenti richiesti dal mercato per il mercato.
La normazione, infatti, si può fare solo grazie allo spirito proattivo dei portatori di interesse-stakeholder che investono risorse per condividere conoscenze ed esperienze con il fine ultimo di aiutare il mercato a crescere dettando tutti assieme le regole del gioco.
Le norme tecniche rappresentano il miglior modo di fare le cose, non tanto, o non solo perché ad esse fa riferimento anche il legislatore o la giurisprudenza in generale, ma perché sono elaborate con la partecipazione di tutte le parti interessate che collaborano per definire requisiti che vadano bene a tutti.
Utile sottolineare infatti che la norma racchiude in sé il concetto di consenso, pertanto, se non c'è condivisione la norma non viene pubblicata, contrariamente ad atti legislativi o regolatori i cui scopi sono ovviamente differenti. Il tutto avviene seguendo un percorso che richiede attenzione ad alcune, poche, regole e tempi prefissati per consentire la più ampia partecipazione; un percorso inclusivo, lineare, trasparente e tracciabile.
Se ne è parlato anche in altre occasioni, ma è sempre utile fare un breve accenno a come nasce e si sviluppa una norma tecnica o di uno degli altri prodotti della normazione: Specifiche Tecniche o Rapporti Tecnici.
Gli step fondamentali che portano alla pubblicazione di un documento nazionale sono:
- Formulazione di una proposta
- Analisi di fattibilità
- Inchiesta pubblica preliminare UNI
- Messa allo studio
- Elaborazione
- Approvazione CTI
- Inchiesta pubblica finale UNI
- Gestione dei commenti ricevuti
- Pubblicazione UNI
- Manutenzione periodica
Momento fondamentale è la partenza del processo: l'idea per una nuova norma può nascere da documenti esistenti elaborati all'esterno del sistema normativo da un singolo operatore o da più soggetti, da una attività di ricerca, da una semplice idea emersa durante una pausa caffè, da un'esigenza più o meno evidente di un settore produttivo, ecc.
È chiaro quindi che il ruolo dei citati stakeholder, siano essi privati o pubblici, è fondamentale fin dalle prime fasi. Sono quasi sempre loro a proporre lo sviluppo di una nuova norma tecnica. Raramente, praticamente mai, è lo stesso ente di normazione che avvia il processo perché non è quello il suo ruolo.
Il CTI, come UNI e gli altri enti citati in apertura, sono i soggetti che garantiscono la qualità del prodotto finito e il rispetto delle regole della normazione; le idee e i contenuti arrivano dagli operatori che investono, come si diceva, risorse proprie per aiutare il mercato ad autoregolarsi volontariamente e consensualmente.
Dalla proposta si passa alla verifica della fattibilità, perché molte, ma non tutte le idee possono diventare una norma tecnica. I motivi possono essere molti - non è questa la sede per approfondirli - ma in estrema sintesi si verifica l'assenza di impedimenti evidenti che ne possono pregiudicare il cammino o la pubblicazione finale.
È questo il momento in cui si analizza anche la composizione del tavolo di lavoro per verificare che tutte le parti interessate siano coinvolte.
È il motivo per cui la fase successiva è l'inchiesta pubblica preliminare (IPP) che viene gestita direttamente da UNI in una apposita sezione del suo sito e dura due settimane con lo scopo di informare il mercato circa la nuova proposta che sta per avviarsi.
Immediatamente a valle dell'IPP con la "messa allo studio" inizia l'elaborazione della norma che ha una durata massima, tranne eccezioni, di 18 mesi e che termina con vari stadi di approvazione prima in CTI e poi in UNI con l'inchiesta pubblica finale (IPF). Quest'ultima ha generalmente una durata di due mesi ed avviene, come l'IPP, sempre sul sito dell'ente nazionale di normazione
Non meno importante è la fase di risoluzione dei commenti che segue e che obbliga l'ente di normazione a risolvere e rispondere a tutte le osservazioni ricevute. Il processo termina con la pubblicazione del documento a catalogo UNI che si configura come strumento anche formale per verificare la vigenza di una norma tecnica o di qualsiasi altro prodotto della normazione.
Infine, c'è l'importante attività di manutenzione della norma che prevede un controllo formale ogni 5 anni, 3 per le cosiddette Specifiche Tecniche (UNI/TS) e che può portare ad una revisione anche sostanziale del testo, ad una conferma o addirittura, in determinate condizioni, al suo ritiro.
Ma manutenzione significa anche costante analisi del contesto operativo entro cui si muove la norma; contesto che coinvolge anche i potenziali collegamenti più o meno evidenti con la legislazione di settore. È infatti fondamentale per l'ente di normazione seguire l'applicazione della norma una volta pubblicata per poter intervenire in caso di necessità con indicazioni specifiche al legislatore o agli operatori o con interventi puntuali di revisione.
Complicato? Forse un po', soprattutto per chi si approccia per la prima volta al mondo della normazione. Ma il ruolo dell'ente di normazione è far diventare semplice questo processo che ha il fine ultimo di garantire la qualità del prodotto finito.
All'interno del Dossier:
- Considerazioni generali sull'attività CTI
- L'involucro edilizio e le prestazioni: Materiali isolanti termici; Prestazioni energetiche dell'involucro; Prestazioni energetiche degli impianti
- Gestione dell'energia e diagnosi energetiche: Sistemi e gestione dell'energia; Diagnosi energetiche negli edifici, nei processi e nei trasporti
- Impianti a pressione: Progettazione e costruzione; Integrità strutturale; Esercizio; Dispositivi di protezione
- Impiantistica industriale: Turbine a gas; Sistemi di compressione ed espansione; Cogenerazione; Motori a combustione interna; Teleriscaldamento e Teleraffrescamento
- Condizionamento dell'aria, ventilazione e refrigerazione: Filtrazione dell'aria; Impianti di raffrescamento; Impianti frigoriferi; Mezzi di trasporto coibentati
- Riscaldamento: Misure prestazionali in campo; Gestione degli impianti termici e progettazione; Sistemi di emissione; Pozzi per acqua e sonde geotermiche; Apparecchi a biomassa; Canne fumarie
- Sicurezza di processo negli impianti industriali: Sicurezza degli impianti a rischio di incidente rilevante;
- Misura e contabilizzazione del calore: I sistemi di contabilizzazione e termoregolazione del calore
- Fonti energetiche e sostenibilità: Energia solare; Biocombustibili solidi; Energia da rifiuti; Biogas e biocarburanti; Stazioni di servizio e serbatoi; Sostenibilità della biomassa
- Uno sguardo al domani della normazione
In allegato, è possibile scaricare il Dossier completo.