Come le loro controparti meccaniche, i pressostati elettronici sono considerati principalmente per compiti di controllo semplici. Oltre alla corrente di commutazione e alla precisione, c'è un'altra caratteristica che distingue i due tipi di strumenti.
I pressostati elettronici offrono numerose opzioni di impostazione
I pressostati meccanici si regolano con una vite di regolazione e sotto pressione. Nei modelli elettronici come il PSD-4, invece, esistono due modi. Entrambi vengono eseguiti quando lo strumento è depressurizzato.
Il primo è un'impostazione tramite pulsanti di controllo e display, in campo e senza utensili. Nel secondo caso, invece, si utilizza un'interfaccia di programmazione. In passato, a questo scopo si potevano utilizzare solo soluzioni specifiche del produttore. Recentemente, tuttavia, l'interfaccia universale IO-Link sta diventando sempre più popolare.
Uscite di commutazione impostabili in modo indipendente
Con entrambe le opzioni di impostazione, i pressostati elettronici possono essere parametrizzati al di là dei semplici punti di commutazione.
Le due uscite di commutazione possono essere impostate indipendentemente l'una dall'altra: come contatti normalmente chiusi o normalmente aperti, con isteresi o funzione finestra, nonché con ritardo di commutazione e reset.
E' possibile inoltre scegliere tra PNP e NPN per le uscite di commutazione e tra 4 ... 20 mA e 0 ... 10 V per il segnale analogico. È inoltre possibile commutare le unità di misura, ad esempio da bar a psi.