Verticale
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Innovazione 5.0 e le nuove professioni

SECEM, Sistema Europeo per la Certificazione in Energy Management
Parte 1: Le opportunità per le imprese
Parte 2: L'energy manager
Parte 3: L'EGE

SECEM, Sistema Europeo per la Certificazione in Energy Management , è un organismo di certificazione (OdC) del personale facente capo alla FIRE.

Primo organismo a offrire la certificazione di parte terza per gli Esperti in Gestione dell'Energia (EGE) secondo la norma UNI CEI 11339 (anno 2010), da aprile 2012 è OdC accreditato da Accredia secondo i requisiti della norma internazionale ISO/ IEC 17024.

SECEM certifica gli EGE in virtù di un regolamento rigoroso e imparziale, basato sull'esperienza di FIRE con gli energy manager e con gli altri operatori del settore energetico.

Chi si certifica con SECEM ha accesso ai servizi e al network di FIRE per l'aggiornamento e la crescita professionale.

Efficienza energetica: perché agire
- Taglio bollette
- Accesso alle risorse
- Riduzione gas serra
- Leggi e incentivi
-SDGs

Nel 2021 era attesa una crescita sia dei prezzi delle quote CO2 ETS, sia di combustibili fossili ed elettricità, questi ultimi amplificati da mercati speculativi più che in passato.

Eppure pochi hanno approfittato dei bassi costi (e dei bassi tassi) per investire in efficienza energetica e generazione rinnovabile.

I costi causati dagli eventi climatici avversi crescono sempre più rapidamente.
Decarbonizzare costa, ma le valutazioni di impatto UE prevedono un costo del non intervento circa quattro volte superiore a quello dell'intervento. Il cambiamento climatico porta con sé inoltre cambiamenti importanti per le imprese (e.g. agricoltura, acqua, risorse).

Il tema della sostenibilità oggi è molto sentito nelle sue varie dimensioni e si collega alla decarbonizzazione. L'uso razionale dell'energia appare in modo esplicito in alcuni degli obiettivi delle Nazioni Unite. In Europa la direttiva sulla reportistica di sostenibilità (CSRD) spingerà ancora di più l'attenzione su questi temi non solo per le imprese sottoposte all'obbligo, ma anche per per le relative filiere.

Diversi studi negli anni passati hanno mostrato come le imprese che hanno investito in sostenibilità e ambiente hanno conseguito risultati economici e ritorni per gli azionisti superiori a chi non l'ha fatto. Negli anni sempre più fondi e indici hanno indirizzato le proprie risorse a società "verdi". L'uso razionale dell'energia diventa un fattore fondamentale per la crescita dell'impresa e per gli investimenti.

Le politiche e gli incentivi legati a energia e clima hanno negli anni tracciato una direzione chiara, specialmente in Europa.

Clean energy for all Europeans
Proposto nel 2016, adottato nel 2019, Target GHG: -40%

Green new deal (Fit for 55)
Proposto nel 2019, in negoziazione, Target GHG: -55%

REPowerEU
Proposto nel 2022, in negoziazione, Target: indipendenza da fossili Russia e resilienza

Efficienza energetica: come agire
1. Evitare sprechi e usi inefficienti
Utilizzi impropri o inutili, stand-by, regolazione non appropriata

2. Usare tecnologie efficienti
Oltre alla sostituzione dell'esistente con soluzioni più performanti, elettrificazione e cogenerazione

3. Ricorso alle fonti rinnovabili
Impianti propri, comunità energetiche, PPA

4. Riduzione della domanda
Attraverso la revisione dei comportamenti, degli stili di vita, dei modelli di business

5. (Ri)pensare prodotti e servizi in ottica sostenibile
È ora di mettere mano alle proposte di valore dei nostri prodotti e servizi

L'energy manager
- L'energy manager gioca un ruolo essenziale per la transizione energetica.
- In Italia deve essere nominato da tutti i soggetti che superano una certa soglia di consumo.
- Ha il compito di gestire al meglio l'energia.
- Può essere dipendente o consulente.

Le soglie di legge sono pari a 10.000 tep/anno per l'industria e 1.000 tep/anno per gli altri settori.

Situazione al 2024

Diffusa inadempienza nella PA (solo la metà delle città metropolitane ha inviato la nomina. I capoluoghi di provincia che hanno nominato un energy manager sono invece 46 su 109, 6 unità in più rispetto allo scorso anno);

Opportunità di preparare un ricambio generazionale e di formare nuove risorse. La percentuale di energy manager giovani (nella fascia di età tra i 25 e i 35 anni) è pari al 7%, meno della metà degli energy manager nella fascia 60-70 anni;

Crescita del ruolo anche rispetto ai sistemi di gestione e alle configurazioni di autoconsumo diffuso;

Inquadramento da migliorare.

Le rivoluzioni si fanno con le persone.
La transizione energetica non può che passare per l'energy manager.

Per diventare EGE (industriale e/o civile) occorre avere maturato un'esperienza sul campo che va dai 3 ai 10 anni a seconda del titolo di studio.

Occorre dimostrare di avere svolto determinati compiti (e.g. diagnosi energetiche, M&V, r e p o r t i s t i c a , legislazione, etc.) e di avere maturato le competenze indicate nella norma UNI CEI 11339.

La certificazione prevede una valutazione dei titoli (per dimostrare lo svolgimento compiti e anni di esperienza) e un esame scritto e orale (per le competenze).

I soggetti che possono essere interessati ad utilizzare le competenze professionali dell'esperto in gestione dell'energia, sia come proprio addetto che come consulente esterno sono soprattutto:

Utenti/Clienti con rilevanti consumi di energia, od anche consorzi e strutture associative costituiti tra gli stessi; oppure, più in generale, consumatori intermedi e finali interessati alla gestione efficiente dell'energia;

ESCO - Società di servizi energetici;

Organismi bancari e finanziari;

Distributori e fornitori di vettori energetici, grossisti e traders;

Società di ingegneria e strutture di servizi tecnici per l'effettuazione di attività di diagnosi energetica e studi di fattibilità e per il supporto ai clienti finali nell'accesso agli incentivi;

Agenzie energetiche nazionali, regionali e/o locali;

Pubblica Amministrazione ed Enti Locali, per lo sviluppo di piani e programmi appropriati e per le attività di controllo, di verifica e in generale di attuazione della normativa;

Università e altri centri di ricerca e istituti formativi per attività di ricerca, di formazione e di consulenza tecnico scientifica nel settore;

Organizzazioni pubbliche e private, appartenenti a qualsiasi settore produttivo e/o di servizi e di qualsiasi dimensione che intendano adottare ed applicare volontariamente un

Sistema di Gestione dell'Energia.

Il ruolo dell'EGE: Transizione 5.0 - DM 24 luglio 2024

art. 15: Certificazioni del risparmio energetico e requisiti dei soggetti abilitanti al rilascio

1. La riduzione dei consumi energetici di cui all'art.9 è attestata con apposite certificazioni tecniche, rilasciate da uno o più valutatori indipendenti nella forma di perizie asseverate che rispetto all'ammissibilità del progetto di innovazione e al completamento degli investimenti attestino:
a) ex ante, la riduzione dei consumi energetici conseguibili tramite gli investimenti nei beni di cui all'art'6;
b) ex post l'effettiva realizzazione degli investimenti conformemente a quanto previsto dalla certificazione ex ante
[ .... ]
6. Sono abilitati al rilascio delle certificazioni tecniche:
a) gli Esperti in Gestione dell'Energia (EGE), certificati da organismo accreditato secondo la UNI CEI 11339
b) le ESCO certificate da organismo accreditato secondo la norma UNI CEI 11352;
c) gli ingegneri iscritti nelle sezioni A e B dell'albo professionale, nonché i periti industriali e i periti industriali laureati iscritti all'albo professionale nelle sezioni "meccanica ed efficienza energetica" e "impiantistica elettrica ed automazione" con competenze e comprovata esperienza nell'ambito dell'efficienza dei processi produttivi.

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Articoli tecnico scientifici o articoli contenenti case history
Fonte: mcTER EXPO ottobre 2024 Innovazione 5.0 e le nuove professioni
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