L’acutizzarsi della crisi nel 2012 ha sollecitato nel settore petrolifero la maggiore urgenza di intervenire per ottimizzare la filiera produttiva, particolarmente la rete distributiva per la quale sarebbe necessaria una riduzione del numero degli impianti, una maggiore automazione e un miglioramento della qualità del servizio.
L’overcapacity si conferma crescente e profonda nell’industria della raffinazione, la cui inevitabile ristrutturazione degli attuali assetti pone gravi preoccupazioni: anche gli impianti più efficienti sono in bilico fra un ridimensionamento strutturale e la sopravvivenza, fenomeno non più limitato al solo petrolio.