La forma giuridica delle Comunità di Energia Rinnovabile (CER) più impiegata è quella dell'associazione, seguita dalla cooperativa
Molti gli spunti emersi dal webinar dedicato alle comunità energetiche rinnovabili, ai risultati dell'indagine FIRE e ai tavoli di lavoro dell'Osservatorio ENEA
Molti i temi emersi dal webinar FIRE/ENEA dedicato alle comunità energetiche rinnovabili, svoltosi nella mattinata del 9 luglio. L'evento è stato organizzato per rendere noti i risultati dell'indagine che la FIRE ha condotto in questi mesi e fornire informazioni ed approfondimenti su ciò che emerge dai 5 tavoli di lavoro dell'Osservatorio ENEA sulle Comunità di Energia Rinnovabile (CER).
"Le comunità energetiche rappresentano un modello energetico che, oltre ad essere innovativo e dinamico nella sua configurazione, attribuisce ai cittadini un ruolo determinante nel conseguimento degli obiettivi di transizione energetica ed ecologica, nonché nei cambiamenti culturali e sociali. ENEA attraverso l'Osservatorio, punta a creare un team working di riferimento per supportare lo sviluppo di una roadmap nazionale per le CER e facilitarne la diffusione." afferma Nicoletta Gozo (ENEA) in apertura del webinar. Dario Di Santo (FIRE) ha parlato poi di generazione elettrica e autoconsumo e dei benefici delle CER, tra cui abbiamo la riduzione dei rischi di disponibilità e di prezzo dell'energia, nonché delle perdite di rete, e l'aumento della sicurezza del sistema energetico (a patto che le reti e i relativi sistemi siano migliorate nel tempo). <
Per ciò che riguarda l'indagine FIRE, illustrata da Jacopo Romiti (FIRE), questa evidenzia che i valori dell'incentivo in forma di tariffa premio e del contributo in conto capitale per i piccoli comuni sono valutati adeguati o addirittura elevati. I rispondenti evidenziano però come le regole complesse e i vincoli presenti per le PMI agiscano come freno e barriera allo sviluppo delle CER. Sulle attività? del GSE i commenti sono prevalentemente positivi in relazione al ruolo di informazione e supporto, mentre molti lamentano una complessità eccessiva delle regole operative e segnalano alcuni aspetti da semplificare o chiarire meglio. Sul fronte dei benefici, la maggioranza converge sul conseguimento di quelli economici e ambientali. Emergono invece dubbi sul contrasto alla povertà energetica, soprattutto per l'esiguità del contributo sulle bollette delle famiglie.
La forma giuridica più impiegata è quella dell'associazione, seguita dalla cooperativa. La scelta della tipologia di soggetto gestore rientra fra le complessità giuridiche che, insieme a quelle economico-finanziarie, sono considerate le principali barriere allo sviluppo delle CER. Evidentemente si paga il fatto di dovere mettere in campo nuovi modelli giuridici ed economici in un contesto normativo ancora non del tutto definito.
Per l'Osservatorio ENEA sono intervenuti: Michelangelo Lamaddalena (City Green Light) del Tavolo Economics, Dino De Simone (Aria Lombardia) del Tavolo Regioni, Carlo Maria Drago (Meters and More AISBL) del Tavolo Dati, Christian Mari (Polimi & Duferco Energia) del Tavolo Informazione, Giacomo Loscalzo (AESS Modena) del Tavolo Governance. Nel complesso dagli interventi emerge un'attenzione alta verso il modello delle comunità energetiche, tutte le Regioni sono coinvolte nel Tavolo a loro riservato e molte sono le imprese e le università che fanno parte degli altri. Spicca l'importanza di comunicare in modo opportuno tutti i benefici derivanti dall'autoconsumo e dalle CER, nonché di accrescere la consapevolezza delle potenzialità delle CER attraverso percorsi specifici (es. Universitari). Tutti gli interventi dei relatori sono disponibili nella registrazione del webinar (presente sul sito FIRE).
L'andamento delle misure di supporto è stato il tema affrontato da Davide Di Giuseppe del GSE, che ha evidenziato che ad oggi in Italia ci sono 134 gruppi di autoconsumatori e 40 comunità di energia rinnovabile.