È necessaria una stabilità legislativa e un processo autorizzativo che consenta investimenti significativi e rapidi nel settore, laddove significativi è sinonimo di sostenibili nel tempo e rapidi è sinonimo di poche regole, certe e facilmente controllabili.
Parlare di fonti energetiche rinnovabili oggi, con quello che sta accadendo nel mondo (perché la crisi ucraina è tema mondiale, non locale e nemmeno europeo) con le ben note e dirette conseguenze sugli approvvigionamenti energetici sembra facile, soprattutto urgente.
Ma è proprio quando è facile parlare e soprattutto urgente che è utile stare maggiormente attenti. In queste condizioni è indubbio che le parole e le idee vadano tradotte velocemente in fatti concreti, ma il rischio che l'urgenza prevalga sul "fatto bene" è alta.
Premessa questa considerazione di carattere generale, quasi dovuta, è necessario sottolineare che in Italia il settore delle fonti rinnovabili ed in particolare quello del biogas, del biometano e delle biomasse, oggetto delle attenzioni della presente guida, è da tempo che lavora bene.
Regole elaborate in buona parte sotto il controllo del Comitato Termotecnico Italiano con la collaborazione di molti operatori - sicuramente delle principali associazioni di categoria ma anche di enti di ricerca, di rappresentanti del mondo della certificazione e dell'accreditamento e della pubblica amministrazione centrale e locale.
Ma anche, per gli aspetti di competenza, regole elaborate dal Comitato Italiano Gas - CIG o dall'ente di normazione per il settore dell'automotive - CUNA, perché chi scrive fa parte di un sistema, quello costituito da UNI e dai suoi sette enti federati, che ha redatto numerose norme tecniche per aiutare il mercato a crescere in un sistema con paletti condivisi che spingono verso la qualità.