Creare una rete di stakeholder in Italia e all'estero per implementare soluzioni e modelli di business e consumi circolari nelle città. È questo l'obiettivo del progetto europeo NiCE da 2,2 milioni di euro al quale partecipano nove partner di otto Paesi Ue, tra cui ENEA per l'Italia.
ENEA contribuirà a realizzare a Bologna un progetto pilota sulla gestione circolare della risorsa idrica, con il coinvolgimento dell'amministrazione comunale, Anci Emilia-Romagna e Green City Network.
Mediante un approccio partecipativo di citizen science, i cittadini saranno coinvolti in una serie di incontri di "Urban Living Lab", per il co-design e la co-creazione di soluzioni "fai da te" per il riutilizzo e il risparmio dell'acqua in ottica circolare, sia nelle abitazioni sia nelle aree verdi urbane, come negli orti urbani.
Inoltre, saranno organizzati workshop ed eventi interattivi per informare sul progetto e diffonderne progressivamente fasi e risultati.
"Per molto tempo i centri delle città sono stati posti affollati dove la gente si è incontrata, ha comprato e consumato. Questa condizione è cambiata velocemente durante la pandemia: la crescita del commercio online ha costretto tanti negozi a chiudere lasciando spazi abbandonati", spiega Francesca Cappellaro, ricercatrice ENEA della Sezione Supporto al coordinamento delle attività sull'Economia Circolare e referente del progetto dell'Agenzia.
"Le parole chiave sono 'riduci, riusa e ricicla'. Questo vale per i rifiuti, ma anche per tutte le risorse delle nostre città. A Bologna ci focalizzeremo sull'acqua. L'obiettivo è co-progettare soluzioni per una città 'spugna' che trattenga l'acqua nei periodi di eccessive piogge e la recuperi in quelli di scarsità idrica.
Proporremo laboratori per l'auto-costruzione di piccole cisterne di raccolta delle acque piovane o la coltivazione di microaree verdi per rivitalizzare le aree urbane insieme ai cittadini", conclude Cappellaro.