Verticale
Verticale

Il ruolo dell'industria nella transizione energetica

Sommario

Il PNRR: 235 miliardi per rispondere all'emergenza COVID 19.
Gli obiettivi di decarbonizzazione e il percorso di transizione energetica oltre che la flessibilità delle imprese nella transizione energetica restano il punto di riferimento per l'impostazione delle attività e della visione strategica dell'Associazione sull'Energia.
La transizione energetica deve essere una grande opportunità per l'industria per arrivare all'efficienza energetica nell'industria, che è possibile raggiungere grazie all'analisi delle barriere. First Energy Check è il software gratuito per l'analisi online dei consumi energetici delle imprese. I green gases sono le fonti energetiche rinnovabili per le imprese.

Dal PNIEC al Fit for 55 verso la transizione energetica

PNIEC
Dicembre 2019: invio dei Piani energetici e climatici (2021-2030) degli Stati Membri alla Commissione Europea come previsto dal Regolamento sulla governance dell'Unione europea.

GREEN DEAL
Dicembre 2019: la Commissione europea appena insediata propone il "Green Deal" puntando a una riduzione delle emissioni del 55%.

FIT FOR 55
14 luglio 2021: la Commissione adotta il pacchetto "Fit for 55" anche detto "Green Package". Il pacchetto contiene 12 iniziative, sia modifiche di legislazioni esistenti sia nuove proposte. Il Green Deal richiede una revisione profonda delle politiche energetiche e climatiche dell'Unione europea per ottenere la diminuzione delle emissioni del 55% invece che il 40%.

IL PNRR: 235 miliardi per rispondere all'emergenza COVID 19
Il Piano è articolato in sei Missioni, che riproducono i sei Pilastri indicati dall'Unione europea.
Particolare attenzione è stata riservata alle due linee di intervento considerate prioritarie dall'Unione transizione ecologica e digitale che rappresentano circa la metà dei fondi totali stanziati In linea con tali priorità, anche le risorse afferenti al Fondo.
Complementare sono state in gran parte destinate proprio a transizione digitale e ecologica (M 1 e M 2).

L'allocazione delle risorse tra le 6 aree di intervento
M1 - Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura
M2 - Rivoluzione verde e transizione ecologica
M3 - Infrastrutture per una mobilità sostenibile
M4 - Istruzione e ricerca
M5 - Inclusione e coesione
M6 - Salute

L'articolazione del Piano
- Digitalizzazione, innovazione e competitività: 49,86 mld;
- Rivoluzione verde: 69, 94 mld;
- Istruzione e ricerca: 33,81 mld;
- Inclusione e coesione: 29,83 mld;
- Salute: 20,23 mld.

Libro Bianco << Il futuro dell'energia >>
La visione di Assolombarda sul futuro dell'energia
L'energia, fattore chiave per lo sviluppo e la competitività dei sistemi economici, è protagonista di una delle sfide globali più importanti dei prossimi anni per la sostenibilità di lungo periodo dell'economia e della società: la transizione energetica verso la decarbonizzazione, con approvvigionamenti sicuri e accessibili.

La transizione energetica, caposaldo di tutte le attività
Gli obiettivi di decarbonizzazione e il percorso di transizione energetica restano il punto di riferimento per l'impostazione delle attività e della visione strategica dell'Associazione sull'Energia.

Il percorso già in atto porterà a un importante cambiamento nei modi di produrre e consumare energia. La produzione sarà sempre rinnovabile e più distribuita sul territorio; i consumatori potranno essere anche produttori e potranno dare il proprio contributo a mantenere l'equilibrio tra domanda e offerta all'interno del mercato elettrico. L'utilizzo dei green gases si affiancherà all'utilizzo del metano che fino al 2030 guiderà la transizione per poi farsi gradualmente da parte fino al 2050.

La transizione energetica, il ruolo dell'industria

La transizione energetica deve essere una grande opportunità per l'industria.

L'impatto del settore industriale in termini di consumi finali di energia è importante. Per questo motivo le imprese possono partecipare al processo di transizione contribuendo a:
- Ridurre i consumi, consumando meglio;
- Consumare e/o autoconsumare energia verde.

Infine le imprese potranno dimostrare una certa flessibilità nel produrre e consumare energia partecipando direttamente al mercato elettrico.

Si individua nel settore civile (insieme ai trasporti) il principale settore degli interventi di efficientamento, con una riduzione dei consumi di energia di circa 5,7 Mtep rispetto allo scenario BASE al 2030 e con un impegno alla graduale eliminazione del gasolio da riscaldamento. L'Italia intende perseguire un obiettivo indicativo di riduzione dei consumi al 2030 pari al 43% dell'energia primaria e al 39,7% dell'energia finale rispetto allo scenario di riferimento PRIMES 2007.

GdL Efficienza Energetica
In Assolombarda è stato istituito un Gruppo di Lavoro sull'Efficienza Energetica a marzo 2020.

Il Gruppo di Lavoro è costituito da alcune imprese del settore associate ad Assolombarda con il supporto di ENEA.

Obiettivo del GdL
Individuazione del/dei segmento/i di imprese che presentino un elevato potenziale di efficientamento energetico non ancora emerso e le modalità di sfruttamento di questo potenziale.

Primi risultati
Analisi delle barriere all'efficienza energetica e il First Energy Check.

L'efficientamento dei consumi energetici costituisce uno dei driver fondamentali per la riduzione delle emissioni di CO2, in quanto l'efficienza energetica svolge un ruolo fondamentale per promuovere e sostenere lo sviluppo di un'economia a bassa intensità di carbonio, ottimizzando e migliorando l'utilizzo dei vettori energetici nei diversi settori di consumo.

L'efficienza energetica nell'industria, l'analisi delle barriere

Formativa e informativa
- Mancano percorsi formativi aziendali per l'individuazione di eventuali criticità e possibili migliorie per l'efficientamento energetico;
- Mancano policy nazionali efficaci e campagne informative incisive;
- Manca l'interesse da parte delle aziende. Energia e sostenibilità percepite come costi e non come opportunità o comunque elementi esterni al core business;
- Difficoltà di interlocuzione con Enti istituzionali. Necessità di un ente di interlocuzione di riferimento in grado di orientare e supportare preliminarmente le imprese nei processi di efficientamento;
- Difficoltà a interloquire con i soggetti giusti in azienda. Figura dell'Energy Manager ancora poco diffusa all'interno delle imprese. Manca la consapevolezza sull'accrescimento del valore degli assets post interventi di efficienza.

Tecnico - commerciale
- Manca un'adeguata conoscenza delle tecnologie disponibili per il miglioramento delle prestazioni energetiche e i significativi risparmi economici che si possono conseguire. Manca l'evidenza delle varie opportunità economiche commerciali presenti (misure incentivanti, detrazioni, ruolo delle ESCo..);
- Per interventi più significativi, preoccupazioni per complessità di carattere tecnico che richiedono investimenti di tempi e consulenti dedicati con l'incertezza di ottenere l'incentivo;
- Assenza di strumenti di comparazione sul monitoraggio performances energetiche tra imprese (dati disponibili);
- Poca diffusione degli EPC. Manca un rapporto di fiducia e conoscenza delle ESCO.

Economica
- Gli strumenti di supporto economico sono poco attrattivi e con difficoltà di accesso;
- Dinamiche prezzi energia. Dinamiche relative al valore dei TEE;
- Molteplicità di strumenti economici presenti che disorientano le imprese;
- Mancano i prodotti finanziari / bancari / assicurativi dedicati.

Normativa
- Pluralità di strumenti normativi economici esistenti, alcuni poco efficaci;
- Normazione tecnica di difficile comprensione;
- Regole poco stabili, manca un sufficiente orizzonte temporale di riferimento.

Amministrativa
- Complessità procedurali e documentali degli strumenti;
- Troppa burocrazia: esigenza di velocizzare e semplificare gli iter di approvazione.

La transizione energetica nell'industria, il First Energy Check
Il software gratuito per l'analisi online dei consumi energetici delle imprese.

Pochi i dati da inserire
- Consumi annui dei principali vettori energetici;
- Percentuale di ripartizione tra Riscaldamento, Raffrescamento, Illuminazione e Processo;
- Informazioni organizzative (giorni lavorati, ATECO, valore della produzione, ecc..).


La flessibilità delle imprese nella transizione energetica
- La transizione verso un modello di generazione distribuita da fonti rinnovabili, dove il prosumer è protagonista;
- la partecipazione al sistema elettrico di nuove tecnologie e nuovi modelli di consumo richiede la designazione di opportune politiche orientate sia all'offerta, sia alla domanda di energia;
- I consumatori industriali, ad esempio, possono inserirsi nel processo di transizione verso una generazione elettrica sempre più rinnovabile, diffusa e capillare, attraverso l'autoconsumo e la partecipazione attiva con meccanismi di demand response, il cui contributo alla stabilità della rete deve essere incoraggiato all'interno di una pianificazione ragionata degli strumenti di supporto,

Le fonti energetiche rinnovabili per le imprese

GdL Fonti Rinnovabili e CER
In Assolombarda si sta per costituire un Gruppo di lavoro FER.

Obiettivo 1 del GdL
Analizzare le opportunità per l'uso Fonti Rinnovabili elettriche e termiche.

Obiettivo 2 del GdL
CER
Applicabilità dello strumento, evoluzione normativa e coinvolgimento delle imprese

Nel prossimo decennio l'Italia sarà impegnata in un deciso aumento della capacità rinnovabile e negli interventi di revamping e di efficientamento necessari per mantenere il parco esistente. Per garantire il giusto equilibrio tra le esigenze di contenimento dei costi energetici per i consumatori finali e la necessità di attrarre investimenti in nuove installazioni o interventi di manutenzione, la decarbonizzazione del parco generativo deve essere supportata da un design di mercato consapevole del ruolo delle fonti rinnovabili.

- Le Comunità Energetiche Rinnovabili: le Comunità energetiche, attraverso il coinvolgimento di cittadini, attività commerciali e imprese del territorio, risultano in grado di produrre, consumare e scambiare energia in un'ottica di autoconsumo e collaborazione. Tutto questo significa che i clienti finali, consumatori di energia elettrica, possono oggi associarsi per produrre localmente, tramite fonti rinnovabili, l'energia elettrica necessaria al proprio fabbisogno, "condividendola". L'energia elettrica "condivisa" beneficia di un contributo economico riconosciuto dal GSE a seguito dell'accesso al servizio di valorizzazione e incentivazione;
- Perché ci interessano
o Perché lo sviluppo di questo strumento stimola la diffusione di impianti alimentati da fonti rinnovabili e il consumo di energia rinnovabile sul territorio, contribuendo al raggiungimento del target 2030 del 30% del consumo di energia da fonti rinnovabile;
o Perché consente di valorizzare l'energia verde prodotta in posti non necessariamente attigui alle utenze di chi investirà per realizzare l'impianto;
o Perché può dare un contributo a combattere la povertà energetica sul territorio coinvolgendo i cittadini in difficoltà che possono beneficiare dell'incentivo riservato a chi condivide l'energia prodotta dalla Comunità.
- A che punto siamo: le regole di riferimento per la costituzione e il funzionamento delle Comunità Energetiche sono disposizioni transitorie che limitano, al momento, la partecipazione delle imprese e che dovranno essere ridefinite con ulteriori provvedimenti che andranno a completare il recepimento del pacchetto di Direttive e Regolamenti emanati con il Clean Energy Package, in particolare della Direttiva (UE) 2018/2001 (cd RED II).

Idrogeno
Si stanno delineando le regole per lo sviluppo e l'utilizzo di questo vettore energetico.
Assolombarda sta partecipando a questo processo grazie alle imprese del GdL Idrogeno.

Green gases
Il ruolo dei green gas sarà fondamentale per la transizione energetica dei settore hard to abate.

Biometano
Il biometano risulta strategico ai fini della decarbonizzazione e dell'economia circolare: veicolato nella rete gas tradizionale e utilizzato nei trasporti, il biometano può contribuire in misura notevole al raggiungimento dei target europei al 2030.

Conclusioni

Infine la transizione energetica...
...è fondamentale che venga percepita come una grande opportunità per tutti i soggetti coinvolti che devono essere adeguatamente informati per partecipare con consapevolezza al processo in atto ed essere aiutati a coglierne le opportunità indirizzando le scelte nella direzione giusta.

Cambia il modo di consumare energia, le imprese sono chiamate a partecipare con impianti di autoproduzione e meccanismi che consentono di partecipare al mercato elettrico.

Tuttavia, molte imprese dovranno rivedere il proprio core business perché non più coerente con questo nuovo modello economico decisamente più green.
Si pensi alle imprese del settore tradizionale dell'oil and gas che dovranno confrontarsi con obiettivi di decarbonizzazione nella produzione e nel consumo di energia sempre più stringenti.

Articoli tecnico scientifici o articoli contenenti case history
Fonte: mcTER Smart Efficiency - Milano settembre 2021 Transizione energetica: Fit for 55, spunti e opportunità
Aggiungi ai preferiti Aggiungi ai preferiti


Settori: , , , , ,


Parole chiave: , , , , , , , ,
© Eiom - All rights Reserved     P.IVA 00850640186