Entrano in vigore le Linee Guida per l'autorizzazione dei treni a idrogeno, obiettivo strategico dell'Agenzia concordato con il MIT. L'emanazione è il risultato di un accurato percorso di studio, approfondimento e confronto: sono stati esaminati anche i 154 commenti alla bozza del provvedimento inviata in consultazione a novembre. Il contributo è stato apportato da 12 società tra gestori infrastruttura, imprese ferroviarie, organismi di valutazione, costruttori di veicoli ferroviari e associazioni di categoria, ed ha consentito di effettuare alcune ottimizzazioni al testo.
Dopo più di un anno di lavoro, ANSFISA ha emanato le "Linee Guida per l'autorizzazione di veicoli ferroviari a idrogeno". Si tratta di un obiettivo strategico generale concordato con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha visto l'Agenzia impegnata ad effettuare <
L'iniziativa rappresenta un passo avanti fondamentale in questo ambito di avanguardia, soprattutto in assenza di un quadro normativo di riferimento dedicato e delinea le regole tecniche da seguire e i compiti specifici che gli attori ferroviari coinvolti a vario titolo devono svolgere. Il documento è il risultato di una lunga fase di studio basata sia sull'avanzamento dei procedimenti autorizzativi dei tipi di veicolo trattati da ANSFISA, sia sullo scambio di esperienze a livello nazionale ed internazionale che l'Agenzia ha ricercato e sollecitato durante l'ultimo anno.
Oggetto principale delle Linee Guida è stabilire, nel contesto del sistema ferroviario italiano interoperabile, interconnesso o funzionalmente isolato, i procedimenti tecnici e procedurali da seguire in via sperimentale per il rilascio da parte di ANSFISA dei provvedimenti di:
autorizzazione di immissione sul mercato di veicoli alimentati ad idrogeno;
autorizzazione di tipi di veicoli alimentati ad idrogeno;
autorizzazione di messa in servizio di sottosistemi strutturali e di veicoli alimentati ad idrogeno.
Il testo, articolato in capitoli e paragrafi corredati di specifici riferimenti a regolamentazioni tecniche nazionali e internazionali, dà ampio spazio alla valutazione dei principali rischi legati all'idrogeno in quanto tale (rischi generici, quali incendio e fuga di gas) e al suo utilizzo come vettore energetico per la trazione in ambito ferroviario (rischi specifici, quali ad esempio esplosione dei serbatoi e incendio da fuoriuscita di idrogeno). Su tutto: approfondita analisi dei rischi ecologici; dettagliatissime misure di sicurezza ipotizzabili sul veicolo (installazioni specifiche e sensori di bordo), in aggiunta a quelle derivanti dai rischi tradizionali presenti in ambito ferroviario. Trattate anche le procedure da seguire in fase di sperimentazione; le norme sul monitoraggio dei siti e sui piani di emergenza e soccorso.
L'elevato numero di commenti ricevuti al documento in consultazione, 154 in tutto inviati ad ANSFISA da 12 società tra gestori infrastruttura, imprese ferroviarie, organismi di valutazione, costruttori di veicoli ferroviari e associazioni di categoria, testimonia il vivo interesse suscitato negli operatori, principali destinatari del provvedimento e attori del nuovo corso nella sperimentazione e messa in esercizio commerciale dei veicoli a idrogeno. Tutti i commenti sono stati analizzati, anche durante incontri dedicati con gli autori degli stessi e quelli ritenuti puntuali e a valore aggiunto sono stati valorizzati attraverso la modifica del testo iniziale.
Le nuove Linee Guida in vigore sono consultabili nella sezione dedicata di questo sito. Nella stessa pagina tra i documenti in consultazione sono state pubblicate le risposte ai commenti ricevuti tramite consultazione pubblica.